Intervista a “L’Italia che Va” Rai Gr Parlamento

Intervista a “L’Italia che Va” Rai Gr Parlamento
La mia intervista alla trasmissione radiofonica “L’Italia che va” su Rai Gr Parlamento. Il podcast della puntata sarà disponibile nei prossimi giorni.

 

Il nuovo DL Rilancio: manovra di sostegno adeguata per le PMI? 
Gli effetti del nuovo decreto Rilancio non sono certi, le aziende hanno bisogno di interventi urgenti, sono passati oltre 60 giorni dall’inizio del Lockdown e ancora non sono arrivati i fondi che il ministro Gualtieri prometteva in pochi giorni, soprattutto nella misura riguardante il prestito di 25000 euro, prevista nel precedente decreto Liquidità.
Il problema del rallentamento operativo delle procedure di sostegno previste fin dal decreto CURAITALIA del 17 marzo scorso, denota una bulimica produzione normativa alla quale sono seguiti scarsi risultati per l’effetto dell’eccessiva burocratizzazione degli schemi di intervento del Fondo Centrale di Garanzia tramite il MCC e la SACE.
Il costo della burocrazia, secondo una ricerca di Assolombarda, ha una incidenza di circa il 4% del fatturato di una PMI.
Bene i contributi a Fondo Perduto proporzionali alla perdita del fatturato, bene il rilancio delle riqualificazioni edili attraverso la detrazione di imposta al 110%, bene i nuovi fondi per le start Up innovative, ma la speranza è che tutte queste opportunità non aumentino solo speranze che vengono continuamente mortificate dai tempi di attesa che diventano determinanti per la sopravvivenza delle aziende.

 

La fase 2 può rimettere velocemente in moto la produttività delle nostre aziende?
Sicuramente il fatto di riaprire le attività può essere considerato un punto di inizio ma occorre prudenza sulle aspettative di reali benefici, in quanto gli adempimenti previsti della nuova normativa sono complessi e costosi, oltre al fatto che la forza lavoro in molti casi dovrà essere ridotta per mantenere il distanziamento sociale. La vera sfida per gli imprenditori, già eroi di tutti i giorni, sarà quella di avere nuovi equilibri di gestione, cercando di ottimizzare i costi, compatibilmente all’inevitabile diminuzione della capacità produttiva. Il credito di imposta sugli affitti degli immobili commerciali e la proroga degli ammortizzatori sociali possono essere una boccata di ossigeno, ma il danno dei mancati introiti sarà solo parzialmente risarcito con questa manovra.

 

Qual’è allora la ricetta giusta per far ripartire l’economia?
Ogni volta che vedo il Presidente Conte in collegamento con i giornalisti, date le difficoltà di ricezione, mi chiedo se il nostro Paese possiede infrastrutture strategiche adeguate per essere al passo con i tempi. Sottovalutiamo il fatto che, se vogliamo mantenere le prime posizioni al mondo come paese industrializzato, occorre mettere le aziende italiane nelle condizioni ottimali per produrre, e già da diversi anni ci sono carenze nella viabilità, nella comunicazione digitale, nella rete energetica e in molti altri settori strategici, senza i quali perdiamo di competitività a livello internazionale.
La ricetta migliore sarebbe quella di non disperdere risorse con micro finanziamenti a pioggia di dubbia utilità, soprattutto in assenza di un coordinamento strutturato, ma di affrontare i temi di rinnovo delle infrastrutture che nell’immediato generano occupazione, con l’accortezza di intervenire in deroga nel codice dei contratti pubblici per la realizzazione delle grandi opere con bandi di gara riservati alle sole aziende italiane, visto il periodo emergenziale.

 

Ha parlato di competitività internazionale delle aziende italiane: il nostro export è in pericolo?
Fortunatamente il Made in Italy ha ancora molto appeal nei mercati internazionali per la qualità dei nostri prodotti nei settori della moda, dell’arredo, del food che rappresentano il nostro orgoglio nazionale, oltre a portare in positivo la bilancia dei pagamenti.
La contrazione del mercato interno italiano, per effetto della crisi ormai decennale, ha spinto molte aziende alla ricerca di nuovi mercati e l’effetto del coronavirus è stato devastante soprattutto in questi ultimi mesi dove è stato quasi impossibile fare esportazioni, soprattutto nei paesi asiatici. Il decreto Rilancio ha saggiamente introdotto, attraverso l’intervento di CDP, misure di potenziamento dei finanziamenti, che verranno erogati tramite la garanzia della SACE, per il sostegno all’export, la tutela del credito e i progetti di internazionalizzazione.

Queste misure di sviluppo potrebbero essere una grande occasione per molte PMI con prodotti di eccellenza che dovrebbero avere il coraggio di guardare oltre confine per avere una visione globale delle proprie potenzialità.

Audio Intervista a “L’Italia che Va” Rai Gr Parlamento Covid-19, riconversione aziendale: come accedere al Microcredito Centrale
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