L’unico strumento concreto di contrasto del Coronavirus è stato il distanziamento sociale, precauzione che lentamente porterà risultati sui numeri decrescenti nei contagi.
L’immediata conseguenza (a parte i VIP che sorridono felici nella campagna #iorestoacasa) è stato il drammatico contraccolpo economico per la chiusura di quasi tutte le attività; solo la tecnologia sta aiutando il settore dei servizi ad erogare prestazioni con lo smart working.
La Regione Lazio, oltre agli aiuti alle imprese, è intervenuta anche nel finanziare i piccoli comuni (al di sotto dei 5.000 abitanti) per incentivare il “lavoro agile” con un bando (in allegato i dettagli operativi) che mette a disposizione risorse, da distribuire a fondo perduto, per le realtà locali che molto spesso si ritrovano prive di mezzi adeguati, dopo anni di preoccupazione nel far quadrare i bilanci in nome del “patto di stabilità” necessario a rispettare le indicazioni del governo centrale, e soprattutto dell’Europa, sulla “spending review” che ha progressivamente portato il paese all’incapacità di far fronte alle esigenze primarie, soprattutto in caso di emergenza, come quella che stiamo vivendo.
Il contenimento della spesa pubblica ha lo stesso effetto di una dieta: non è possibile continuare a dimagrire semplicemente con il digiuno, occorre un equilibrio dei principi nutrizionali (investimenti in termini economici) per il raggiungimento del benessere.
L’auspicio è di poter presto esaminare misure di rilancio che in breve dovranno portare ad una sana ricostruzione del tessuto economico, sociale e produttivo in generale.
Agli italiani non manca la motivazione, l’iniziativa e il coraggio, tutti ingredienti della ricetta del successo per affrontare le grandi sfide che ci aspettano.
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