La cultura, con i suoi eventi e con gli spazi in cui essi si manifestano, riveste, nella società contemporanea, un ruolo primario per ogni persona, in relazione al percorso di educazione permanente, al piacere e all’intrattenimento, all’inclusione nella società, proprio perché le manifestazioni della cultura riuniscono diversi e molteplici ambiti di crescita personale, collettiva, sociale.
L’impegno delle offerte della cultura è essere al servizio della pluralità e diversità degli utenti e provvedere ad identificare e a soddisfare i bisogni espressi dai fruitori, specie laddove vi siano esigenze specifiche, anche collegate a disabilità o difficoltà.
La questione è fondamentalmente etica: le manifestazioni culturali hanno una responsabilità sociale ben precisa, in quanto realizzate in spazi pubblici o aperti al pubblico, e attraverso il ruolo sempre più incisivo della dimensione educativa, formativa e ri-creativa, si ribadisce il diritto di accesso di tutti ai luoghi e alle iniziative della cultura.
Se il diritto d’accesso alla cultura è negato o ridotto da condizioni della società e dell’ambiente fisico disabilitanti, viene compromessa la piena ed effettiva partecipazione su basi paritarie di molte persone in relazione al loro stato di salute e alla loro provenienza sociale e culturale.
La qualità dell’esperienza dei visitatori deve essere al centro delle politiche culturali, fornendo strumenti e opportunità culturali alle persone che presentano identità e differenze, attese, bisogni, curiosità, abilità varie e diverse.
E’ indispensabile leggere, sotto l’ottica della fruibilità e della piacevolezza, tutti gli anelli connessi all’esperienza culturale i qualunque essa sia, in modo da formare la catena dell’accessibilità, che deve consentire a chiunque di vivere un’esperienza culturale in modo appagante, soddisfacente, piacevole in condizioni di autonomia, comfort, sicurezza e che non deve trascurare tutti gli aspetti connessi a ciò che accade prima di arrivare e di accedere all’offerta culturale ovvero l’informazione, la mobilità (trasporti, percorsi pedonali, controllo delle lunghe distanze a piedi, parcheggi etc.), gli orari e i tempi.
E’ quindi necessario che chi opera in ambito culturale sia consapevole delle istanze della cultura accessibile affinché la cultura diventi realmente esperienza per tutti e di tutti.
In questa direzione si colloca il bando della Fondazione TIM, che è stato elaborato partendo dalla necessità di offrire la possibilità di contribuire ai progetti dei musei e delle Associazioni del terzo settore per favorire l’arte che accoglie tutti, sempre e ovunque.
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