Le notizie più odiose che leggiamo nelle cronache del mesi estivi riguardano purtroppo i fenomeni di violenza sulle donne che avvengono dentro o al di fuori delle mura domestiche.
Le attività di prevenzione vengono affidate sempre agli strumenti di persuasione che dovrebbero aiutare, a livello psicologico, nel superamento di un ostacolo apparentemente insormontabile per le vittime, che è il coraggio di chiedere aiuto e la forza di denunciare. Le difficoltà non derivano solo dalla paura delle conseguenze dirette per le successive ritorsioni o minacce che ne potrebbero seguire, ma soprattutto per due altri motivi fondamentali: il primo riguarda la scarsa tutela normativa (che solo in questi ultimi anni si cerca di rafforzare, non sempre in maniera organica) e il secondo è il pregiudizio, dolorosa constatazione di un fenomeno diseducativo della nostra società, dove coesistono indifferenza e disinformazione, che purtroppo non incentivano il senso di protezione di coloro che cercano disperatamente di tornare a riprendersi la propria vita nell’anonimato e nella riservatezza più completa.
In questa ottica di inserisce la misura (in allegato) di sostegno finanziario del MIBACT per diffondere e sensibilizzare, attraverso la cinematografia, la consapevolezza delle dimensioni di un problema che troppo spesso rimane segretamente nascosto.
La strada da fare è ancora lunga, non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo pensare di aver fatto passi in avanti se non ci accorgiamo di quel che accade tutti i giorni dietro di noi.
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