Dopo la recente pubblicazione degli strumenti del microcredito, il focus del presente articolo è la stessa tipologia di intervento, dedicata però esclusivamente al terzo settore. Tutto ciò m ricorda con affetto e nostalgia la personale ed indimenticabile esperienza avuta nell’estate di qualche anno fa, quando partecipai come relatore al Convegno della Tendopoli di San Gabriele, parlando davanti ad una platea di un migliaio di ragazzi, della finanza etica che nasce proprio dalla microfinanza, ossia dall’erogazione di piccole cifre a favore di coloro che hanno poche possibilità di accesso al credito in quanto sprovvisti di garanzie.
Non erano affatto discorsi teorici o utopistici, come qualche smaliziato lettore potrebbe immaginare, ma esempi concreti con diversi imprenditori che hanno portato la loro testimonianza di vita ed hanno arricchito di emozionalità ciò che la sola teoria non riuscirà mai a trasmettere: l’imprenditore sano non mette solo il cervello, ma soprattutto il cuore e l’anima, che deve necessariamente rimanere pulita.
Anche la statistica ha più volte dimostrato che gli interventi sul microcredito per finanziare attività sociali hanno avuto un grande sviluppo, non misurabile solo dalla remunerazione del capitale investito, quanto piuttosto dai risultati nel campo ambientale, culturale, nella cooperazione e più in generale nello sviluppo sostenibile che crea valore senza distruggere o alterare gli equilibri umani e naturali.
Se nel mondo dell’economia e della finanza nulla è casuale, possiamo spiegare la motivazione per la quale la misurazione della ricchezza, non avviene solo con il tradizionale PIL (Prodotto Interno Lordo) ma da qualche anno prende sempre più spazio l’indicatore del BES (benessere equo e sostenibile) che misura il progresso di una società, non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto sociale, con la crescita responsabile attraverso un lavoro che rispetti le abitudini di una vita sana ed equilibrata, partendo dall’attenzione alla qualità dei servizi collettivi in generale (sanità, istruzione, ambiente, mobilità sostenibile, servizi alla persona), che non potranno mai essere sostituiti dall’incremento dell’utilità personale, che se non condivisa non genera ricchezza
In allegato i dettagli per accedere al Fondo.
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