È triste constatare la soddisfazione per segnali tendenziali di crescita del PIL dello 0,2 per cento, e parimenti ridicoli sono i discorsi catastrofici di recessione quando la variazione trimestrale è stata negativa dello 0,1%. L’unica chiave di lettura in realtà è quella di evidenti sintomi di stagnazione della nostra economia, che si mantiene in equilibrio precario grazie alla positività della bilancia commerciale (differenza tra export ed import) che è in costante aumento e nel mese di marzo ha registrato l’avanzo record di 4,63 miliardi di euro.
Ciò vuol dire che il Made in Italy ha ancora un grande appeal nel resto del mondo e la nostra capacità commerciale sopravvive, nonostante la contrazione della produzione industriale, in questi ultimi anni di particolare avversità, provocata da scelte sbagliate di una miope politica economica interna, che non ha saputo creare le condizioni di sviluppo né a livello infrastrutturale, né a livello di incentivazione del lavoro, né a livello fiscale. Quando non si usano correttamente le leve economiche disponibili non possiamo meravigliarci se la produzione industriale del nostro Paese che rappresentava il 3% a livello mondiale negli anni 80, sia precipitata a meno dello 0,1 attuale.
In attesa che vengano adottate delle politiche più lungimiranti per il mondo produttivo, continuiamo a resistere eroicamente incrementando almeno le esportazioni, che di fatto stanno riequilibrando la discesa dei consumi del mercato interno.
Nell’approfondimento la modalità di fruizione dei contributi a fondo perduto della Regione Emilia Romagna per il sostegno alla fase di organizzazione di tre fiere all’estero compresi i costi di consulenza per la promozione del marchio, per la certificazione del prodotto, per la ricerca di clienti e distributori.
Si parte! Questa volta la missione è la “conquista” di nuovi mercati e nuove opportunità commerciali per le nostre aziende.
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