Recentemente sono stato invitato come relatore in un Convegno al Senato nella specifica tematica di “economia della fiducia”. Inizialmente ho cercato, come buona consuetudine vuole, di reperire delle notizie o comunque di documentarmi su un tema per me nuovo. In realtà dalle informazioni reperite sugli indicatori di mercato, nessuna notizia poteva essere letta in chiave positiva sull’andamento dell’economia italiana e i pochi indici di crescita segnano comunque delle variazioni percentuali tra lo 0,1 e lo 0,5%, parametri assolutamente non significativi per qualunque ragionamento che possa basarsi su una solida base di partenza.
Non sapevo davvero come impostare la mia relazione, tanto che mi veniva in mente una famosa gag di Proietti, quando prima della lettura del TG, non arrivando le notizie da leggere, diceva “E mo’ che gli racconto a questi?”.
Per far crescere l’economia occorre far ripartire gli investimenti, quindi servono i capitali, i capitali provengono dai risparmiatori e i risparmiatori vogliono certezze, stabilità e prospettive di rendimento che provengono dal grado di fiducia che il mercato è in grado di generare.
Si crea quindi una circolarità virtuosa che alimenta sia il mercato dei capitali, sia il mercato del lavoro come logica conseguenza.
L’importanza nel concedere la fiducia agli operatori economici meritevoli, è un’importante iniziativa che parte dalla Regione Abruzzo (con la misura agevolativa allegata) per consentire il rilascio delle garanzie necessarie alle aziende di piccole e medie dimensioni che richiedono un finanziamento, che altrimenti è molto spesso precluso per le rigidità del sistema bancario.
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