Abbiamo sentito dire spesso “il mondo è dei giovani”, ma non abbiamo mai visto mettere i giovani alla guida del mondo.
Forse il primo esperimento lo abbiamo vissuto in questi mesi con il grido della 16enne Greta a smuovere milioni di coetanei nel domandarsi “dove stiamo andando?”.
Così, poco alla volta, in un susseguirsi mediatico, ma anche culturale, si è arrivati a milioni di giovani nel manifestare in strada, in una protesta per destare i politici, le Istituzioni, le aziende, ma anche i genitori e gli adulti di un mondo che pensa più a sfruttare il presente che a costruire un domani.
Possiamo immaginare facili strumentalizzazioni del caso Greta che ha assunto per certi versi contorni grotteschi, ma la riflessione da fare è un’altra.
Se è vero che il futuro è dei giovani, allora è giusto e doveroso che ora lo rivendichino, per tutelare l’aria che respirano, i cibi che mangiano, i paesaggi che ammirano, gli oceani in cui nuotano.
Difendiamo e proteggiamo la nostra vita, il bene più prezioso che abbiamo.
“Non esiste un Pian(eta) B”.
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