Nel mese di luglio sono stato ospite, per un weekend, di una cooperativa sociale che gestisce beni confiscati alla mafia. È stata creata una efficiente struttura di accoglienza, costituita da giovani di talento, all’interno di una comunità dove la partecipazione al lavoro è la grande occasione di riscatto per le persone in difficoltà.
Il risultato più importanti è stato il miglioramento delle condizioni di vita dei ragazzi, con l’integrazione economica e sociale, creando una possibilità di occupazione troppo spesso preclusa in un territorio difficile, dove ogni giorno le persone più forti cercano eroicamente di resistere alla violenza della criminalità. L’emozione di vivere un’esperienza così “immersiva” a livello umano mi ha reso orgoglioso di aver potuto comprendere la fondamentale “mission” della Cooperativa, promotrice della cultura della legalità, impegnata nello sviluppo dell’agricoltura sociale e della fattoria didattica con l’inserimento dei laboratori, pilastri della sostenibilità produttiva, attraverso il lavoro delle persone con problemi di salute, per il recupero del loro benessere, ed in funzione educativa perché il buon esempio alle giovani generazioni risulta essere lo strumento migliore di prevenzione per il contrasto al malaffare.
In tal senso ci sono i primi segni di “contagio positivo” con i bandi regionali per la gestione e l’utilizzo virtuoso dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Cresce la voglia di far sentire protagonisti coloro che per troppo tempo sono stati dimenticati.
La voglia del riscatto costruttivo è un potente motore da rimettere in moto per affrontare al meglio il lungo e meraviglioso viaggio della vita.
Vedi i dettagli del bando in allegato.
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