Luciano De Crescenzo con la sua pungente e sottile ironia diceva: “La vita potrebbe essere divisa in tre fasi: Rivoluzione, Riflessione e Televisione. Si comincia con il voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali.”
Ciò non significa voler dare alla Televisione un significato diminutivo, quanto piuttosto la capacità della comunicazione di proiettare tutte quelle rivoluzioni che avevamo solo immaginato di fare.
In realtà la TV è un potente mezzo di evasione dal mondo che ci circonda perché ci fa vivere delle sensazioni legate alla storia a cui assistiamo in un film, in un documentario o in una fiction.
Quando si parla di realtà virtuale” non dovremmo far riferimento solo al web ma occorre considerare un mondo già conosciuto da quando eravamo bambini, rapiti davanti alla TV dei ragazzi, piuttosto che dai telefilm che ci facevano sognare l’America o le soap opera strappalacrime che ci facevano partecipare emotivamente nel giudicare i vari personaggi dei quali approvavamo o meno i loro comportamenti. Il voler giudicare a tutti i costi ha progressivamente portato alle sempre più frequenti trasmissioni con il televoto e ai reality show dei quali il pubblico si sente coinvolto in prima linea nel successo o nell’esclusione dei partecipanti.
La televisione è un grande strumento di comunicazione che occorre utilizzare con cautela, non solo da parte dei fruitori, ma soprattutto per coloro che hanno la responsabilità di far veicolare notizie, sensazioni, percezioni che possono anche alterare i fatti o le cronache.
Un recente caso eclatante è successo proprio in Calabria (che ha emanato l’allegato bando per il Film Commission), per le polemiche sorte per il film “Duisburg – linee di sangue”, storia di cronaca di una ristretta faida criminale tra cosche calabresi, che provocano un’immagine generalista e distorta della Regione, offendendo la dignità delle persone oneste, operose e di talento di cui si parla sempre troppo poco. La responsabilità degli operatori del settore è quella di lanciare messaggi positivi e non distruttivi, la nostra società ha bisogno dei piccoli buoni esempi da imitare, degli eroi di tutti i giorni, che silenziosamente svolgono con perseveranza i loro doveri di cittadini e che costituiscono la vera ossatura di un Paese sano, con voglia di crescere e migliorare.
Your Comment
Leave a Reply Now